venerdì 28 giugno 2013
LEGGI L'ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA
mercoledì 12 giugno 2013
giovedì 6 giugno 2013
Ed eccoci qua, finalmente il mio libro d'esordio ha visto la luce
e iniziato il suo viaggio, quanto sarà lungo questo viaggio non lo so,
dipenderà anche da voi."Quando Milano era da bere" è il titolo del mio
romanzo.Ha avuto una gestazione lunga e difficile, difficile scriverla,
troppo coinvolta, difficile trovare un editore serio, ma alla fine c'è l'ho
fatta. Inizio col ringraziare gli amici che mi sono stati vicini in questo
percorso e chi vorrà comprare il libro e condividere con me le storie su Milano,
ma per non annoiare nessuno racconterò una storia stravagante, si fa per
dire, accaduta pochi giorni fa, proprio a Milano.Ero talmente immersa e
coinvolta dall'uscita del mio libro ambientato negli anni 80 che in
metropolitana, linea gialla, poco prima della fermata Duomo vedo un donna
seduta vicino a me che assomiglia in modo incredibile a una collega di lavoro
che non vedevo da circa 20 anni!La fissavo e non riuscivo a non rispondermi:
sarà lei o non sarà lei? Sarà lei o non sarà lei ? E' CHIARO che diventava
imbarazzante fissarla così e lei se ne stava accorgendo, a un certo punto mi
sono decisa e gliel'ho chiesto: ma lei si chiama Paola ?Lei mi dice
sorridendo: no, io mi chiamo Rita.
Ok, mi scusi, mi ricorda tantissimo una vecchia collega, ma son vent' anni che non la vedo!
insomma lei scende in Duomo e io la seguo fino al cambio con la linea rossa anche se dovevo andare da tutt' altra parte perchè sento che c'è qualcosa che mi accomuna a questa persona:
morale ama l'arte, non si fa i ritocchi ed è contraria proprio come me alla chirurgia estetica.
Non so come siamo finite a parlare di questo, forse il tempo, i ricordi ma insomma una donna intelligente e solare e scusate se è poco! Ci scambiamo indirizzi di posta e mi saluta dicendomi : non hai rivisto Paola ma forse hai una nuova amica! Questa è Milano. Bisogna fermarsi , parlare, anche in metrò.
Lo si fa poco e questo è un peccato perchè ogni occasione è buona per incontrare qualcuno sulla nostra strada, o meglio, sulla nostra "linea" e renderci la giornata più lieta e sorprendente
Quando Milano era da bere
Ok, mi scusi, mi ricorda tantissimo una vecchia collega, ma son vent' anni che non la vedo!
insomma lei scende in Duomo e io la seguo fino al cambio con la linea rossa anche se dovevo andare da tutt' altra parte perchè sento che c'è qualcosa che mi accomuna a questa persona:
morale ama l'arte, non si fa i ritocchi ed è contraria proprio come me alla chirurgia estetica.
Non so come siamo finite a parlare di questo, forse il tempo, i ricordi ma insomma una donna intelligente e solare e scusate se è poco! Ci scambiamo indirizzi di posta e mi saluta dicendomi : non hai rivisto Paola ma forse hai una nuova amica! Questa è Milano. Bisogna fermarsi , parlare, anche in metrò.
Lo si fa poco e questo è un peccato perchè ogni occasione è buona per incontrare qualcuno sulla nostra strada, o meglio, sulla nostra "linea" e renderci la giornata più lieta e sorprendente
Quando Milano era da bere
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QUANDO MILANO ERA DA BERE
Ubicazione:
Southern Europe
Quando Milano era da bere, la città spensierata degli anni 80, conta partecipare, esserci.Tanta voglia di vivere nel tentativo di esistere.
Questa è la cornice che fa da sfondo alle avventure di Pamela e Gloria. Appena separate, forte è la voglia di riscatto nei confronti degli uomini che si dipana in avventure grottesche e ironiche.
Ed eccoci qua, finalmente il mio libro d'esordio ha visto la luce
e iniziato il suo viaggio, quanto sarà lungo questo viaggio non lo so,
dipenderà anche da voi.
"Quando Milano era da bere" è il titolo del mio romanzo.
Ha avuto una gestazione lunga e difficile, difficile scriverla, troppo coinvolta, difficile trovare un editore serio, ma alla fine c'è l'ho fatta.
Inizio col ringraziare gli amici che mi sono stati vicini in questo percorso e chi vorrà comprare il libro e condividere con me le storie su Milano, ma per non annoiare nessuno racconterò una storia stravagante, si fa per dire, accaduta pochi giorni fa, proprio a Milano.
Ero talmente immersa e coinvolta dall'uscita del mio libro ambientato negli anni 80 che in metropolitana, linea gialla, poco prima della fermata Duomo vedo un donna seduta vicino a me che assomiglia in modo incredibile a una collega di lavoro che non vedevo da circa 20 anni!
La fissavo e non riuscivo a non rispondermi: sarà lei o non sarà lei? Sarà lei o non sarà lei ?
E' CHIARO che diventava imbarazzante fissarla così e lei se ne stava accorgendo, a un certo punto mi sono decisa e gliel'ho chiesto: ma lei si chiama Paola ?
Lei mi dice sorridendo: no, io mi chiamo Rita.
Ok, mi scusi, mi ricorda tantissimo una vecchia collega, ma son vent' anni che non la vedo!
insomma lei scende in Duomo e io la seguo fino al cambio con la linea rossa anche se dovevo andare da tutt' altra parte perchè sento che c'è qualcosa che mi accomuna a questa persona:
morale ama l'arte, non si fa i ritocchi ed è contraria proprio come me alla chirurgia estetica.
Non so come siamo finite a parlare di questo, forse il tempo, i ricordi ma insomma una donna intelligente e solare e scusate se è poco! Ci scambiamo indirizzi di posta e mi saluta dicendomi : non hai rivisto Paola ma forse hai una nuova amica! Questa è Milano. Bisogna fermarsi , parlare, anche in metrò.
Lo si fa poco e questo è un peccato perchè ogni occasione è buona per incontrare qualcuno sulla nostra strada, o meglio, sulla nostra "linea" e renderci la giornata più lieta e sorprendente.
"Quando Milano era da bere" è il titolo del mio romanzo.
Ha avuto una gestazione lunga e difficile, difficile scriverla, troppo coinvolta, difficile trovare un editore serio, ma alla fine c'è l'ho fatta.
Inizio col ringraziare gli amici che mi sono stati vicini in questo percorso e chi vorrà comprare il libro e condividere con me le storie su Milano, ma per non annoiare nessuno racconterò una storia stravagante, si fa per dire, accaduta pochi giorni fa, proprio a Milano.
Ero talmente immersa e coinvolta dall'uscita del mio libro ambientato negli anni 80 che in metropolitana, linea gialla, poco prima della fermata Duomo vedo un donna seduta vicino a me che assomiglia in modo incredibile a una collega di lavoro che non vedevo da circa 20 anni!
La fissavo e non riuscivo a non rispondermi: sarà lei o non sarà lei? Sarà lei o non sarà lei ?
E' CHIARO che diventava imbarazzante fissarla così e lei se ne stava accorgendo, a un certo punto mi sono decisa e gliel'ho chiesto: ma lei si chiama Paola ?
Lei mi dice sorridendo: no, io mi chiamo Rita.
Ok, mi scusi, mi ricorda tantissimo una vecchia collega, ma son vent' anni che non la vedo!
insomma lei scende in Duomo e io la seguo fino al cambio con la linea rossa anche se dovevo andare da tutt' altra parte perchè sento che c'è qualcosa che mi accomuna a questa persona:
morale ama l'arte, non si fa i ritocchi ed è contraria proprio come me alla chirurgia estetica.
Non so come siamo finite a parlare di questo, forse il tempo, i ricordi ma insomma una donna intelligente e solare e scusate se è poco! Ci scambiamo indirizzi di posta e mi saluta dicendomi : non hai rivisto Paola ma forse hai una nuova amica! Questa è Milano. Bisogna fermarsi , parlare, anche in metrò.
Lo si fa poco e questo è un peccato perchè ogni occasione è buona per incontrare qualcuno sulla nostra strada, o meglio, sulla nostra "linea" e renderci la giornata più lieta e sorprendente.
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